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Centri di ricerca

Il Dipartimento di Management sfrutta le proprie competenze multidisciplinari anche mediante lo sviluppo di centri di ricerca. Lo sviluppo di tali centri favorisce forme di ricerca, anche applicata, su specifiche tematiche consentendo lo sviluppo e la diffusione della conoscenza.

La Faculty del Dipartimento è coinvolta in centri di ricerca e laboratori operanti all’interno del Dipartimento di Management, in centri di ricerca di natura interdipartimentale che si alimentano nel tempo e in centri interateneo.

Nel Dipartimento di Management è attivo il Centro Studi di Ragioneria Pubblica, un gruppo di studio sulla ragioneria pubblica il cui oggetto di ricerca è rappresentato dall'analisi del funzionamento delle aziende pubbliche, sanitarie e non profit. In particolare, il gruppo di studio raccoglie le esperienze e le competenze degli studi aziendali del management pubblico sviluppate negli anni dalla Scuola Torinese.

Il Centro persegue finalità di formazione, ricerca e terza missione universitaria proponendosi di:

  • promuovere attività di ricerca e formazione sui temi della gestione finanziaria e dei sistemi contabili delle aziende pubbliche contribuendo al miglioramento del sistema pubblica amministrazione italiana; 
  • favorire la creazione di figure professionali capaci di orientare ed innovare la gestione delle amministrazioni pubbliche e delle aziende pubbliche in particolare sui temi della finanza attraverso percorsi di formazione e aggiornamento permanente;
  • consentire la creazione di una comunità di pratiche professionali per scambi di conoscenza e buone pratiche di innovazione gestionale ed organizzativa; 
  • accrescere il grado di interazione tra mondo accademico, amministrazioni pubbliche, istituzioni, società di consulenza, ordini professionali e operatori privati. 

 


 

Il Centro di Ricerca Europeo per la Finanza Islamica – ERCIF dell’Università di Torino è stato creato per favorire la diffusione della conoscenza della Finanza Islamica.

Il Centro ERCIF nel 2014 ha lanciato lo European Journal of Islamic Finance “EJIF”, una rivista scientifica online nella quale vengono pubblicati articoli allo scopo di approfondire le conoscenze teoriche e pratiche nel campo bancario, finanziario, di business e management del mondo islamico.

 


Logo ABIREL

Il Centro Ricerche ABIREL rappresenta la naturale evoluzione di un percorso di ricerca sviluppato da alcuni docenti del Dipartimento di Management dell’Università di Torino.

ABIREL ha finalità di ricerca, studio e formazione sui bilanci e gli strumenti di rendicontazione e informativa finanziaria delle istituzioni creditizie (banche e intermediari finanziari) e assicurative italiane, con riferimento al contesto internazionale in cui operano.

Gli obiettivi del centro ricerche sono molteplici:

  • creare sinergie tra il mondo accademico, le autorità di vigilanza e le istituzioni creditizie e assicurative, anche attraverso l’attivazione di ricerche e studi appositamente finalizzati;
  • accreditarsi come polo di riferimento all’interno del panorama della ricerca nazionale ed internazionale nel settore dell’accounting delle istituzioni creditizie e assicurative;
  • istituire borse di ricerca e di studio, favorire e coordinare stage e tirocini negli ambiti di interesse del Centro Ricerche;
  • promuovere e coordinare anche attività di carattere formativo di alto livello per professionisti, analisti ed esperti nel campo dell’amministrazione, contabilità, controllo e analisi finanziaria degli strumenti di rendicontazione di banche, imprese di assicurazione, istituzioni creditizie e organismi finanziari nazionali e internazionali.

 


Logo Center 4 share value

Il Center 4 share value si pone l’obiettivo di creare reti e sinergie tra il mondo accademico e quello delle istituzioni e delle imprese rivolgendosi a coloro che sono coinvolti all’interno delle problematiche di shared value e che pertanto hanno necessità di confronto, supporto, formazione su problematiche specifiche.

L’elaborazione della ricerca teorica, in ricerca applicata verso le aziende sarà uno degli obiettivi dell’Osservatorio stesso.

Ci proponiamo di diffondere un nuovo modo di concepire l’economia dal punto di vista aziendale e dal punto di vista di uomini e donne d’azienda e creazione di prodotti di ricerca tangibili, strumenti innovativi e concreti a favore delle aziende e delle reti di aziende.

 


 

Il Competence Center Public Procurement for Innovative solutions è stato costituito nell’ambito del progetto Interreg Central Europe PPI2 innovate e oggi collabora anche nell’ambito del progetto Interreg Europe Smart Circular Procurement – CircPro. Si propone di essere un punto di incontro tra professionisti del settore dei contratti pubblici per instaurare forme di collaborazione per favorire l’innovazione e l’efficienza nella pubblica amministrazione attraverso l’utilizzo strategico degli appalti pubblici innovativi.

Il competence center opera nell’ambito del Master in Strategie per l’Efficienza, Integrità e Innovazione nei Contratti Pubblici - SEIIC, organizzato dal Dipartimento in collaborazione con l’Autorità Nazionale Anticorruzione, al fine di favorire lo scambio delle best practices, di documenti, materiali ed esperienze per consentire uno scambio di informazioni tra differenti professionalità.

 


Logo Smart Commons Lab

Lo Smart Commons Lab è nato come progetto in seno al Dipartimento di Management dell’Università di Torino. Il 21 Settembre 2018 si è costituito come Associazione senza scopo di lucro, per sviluppare a livello nazionale e internazionale attività di ricerca, formazione, divulgazione e progettazione finalizzate allo sviluppo di strumenti innovativi per il management delle risorse comuni.

I soci dello Smart Commons Lab sono sia persone fisiche (ad esempio, ricercatori, studiosi, cittadini) che organizzazioni (quali università, imprese, enti pubblici, associazioni, organizzazioni no-profit).

 


Logo TaxLab

Il TaxLab – Laboratorio di Fiscalità dell’Impresa si pone l’obiettivo di approfondire le principali tematiche riguardanti il diritto tributario dell’impresa, sia in relazione a specifici progetti di ricerca, sia per la formazione e la didattica per conto di soggetti terzi. Il progetto ha un orizzonte pluriennale e si propone, oltre alle attività di ricerca, numerosi obiettivi tra cui:

  • la dissemination dei temi di ricerca sia per la dottrina italiana che per quella straniera;
  • l’ampliamento del network degli studiosi ed esperti, anche con l’obiettivo di sottoporre proposte agli organi istituzionali (Governi, Commissione Europea, Fondo Monetario Internazionale, OCSE, Ordini Professionali, ecc.);
  • lo svolgimento di periodici workshop e seminari di approfondimento.

 


 

Il Family Business Lab si focalizza sul fenomeno «family business», contribuendo a rendere evidente il valore per il nostro territorio delle imprese familiari e sostenere percorsi di rivitalizzazione e di nuova generazione delle stesse. In aggiunta, esso favorisce un avvicinamento tra studenti universitari e ricercatori al mondo delle imprese familiari, aiutando a comprendere le origini storiche delle realtà italiane, il ruolo delle imprese familiari nelle comunità locali, la dimensione familiare e la complessità della competizione nel mercato globale.

Il Lab rappresenta un'opportunità per le imprese e gli imprenditori di vedersi studiati e «raccontati» su un piano scientifico per alimentare maggiore consapevolezza e «autostima» sociale utile nei processi di sviluppo e di cambiamento generazionale.

Il Lab è rivolto anche a coloro che intendono lavorare come neolaureati o come manager, portatori di esperienza più o meno consolidate, che desiderano inserirsi professionalmente nelle imprese familiari. Il Lab sarà quindi un veicolo dedicato e utile, anche ai policy maker, per diffondere e comprendere meglio gli aspetti che caratterizzano su un piano manageriale e culturale il mondo del family business.

Scopri il racconto su FRidA - il Forum della Ricerca di Ateneo.

 


 

E’ in corso l’adesione all’Associazione italiana ”Osservatorio dei bilanci e della comunicazione economico-finanziaria”, ai quali partecipano il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti, l’Università degli Studi di Genova, la Seconda Università degli Studi di Napoli, l'Università degli Studi di Brescia e l'Università degli Studi di Firenze.

L'associazione ha per oggetto le seguenti attività:

  • analizzare i comportamenti contabili delle imprese italiane e verificare il grado di compliance con i principi contabili nazionali ed internazionali;
  • favorire  l'affermazione della best practice contabile e  la  diffusione  delle  culture contabili;
  • coinvolgere soggetti ed entità (pubbliche e private) interessati alle finalità di cui sopra;
  • tutelare e promuovere iniziative comuni tra i membri dell'associazione, e sostenere le iniziative che possano contribuire al processo;
  • collaborare con università e centri di ricerca e coordinare attività, atti ed eventi, studi, analisi, ricerche legati alla comunicazione economico-finanziaria;
  • promuovere e partecipare a studi e ricerche in ambito nazionale e internazionale, sostenendo gli associati e i terzi;
  • individuare, studiare e divulgare teorie, prassi contabili e standard economico-finanziari.

 

Logo CRISI

Il Centro di Ricerca interdipartimentale su Impresa, Sovraindebitamento e Insolvenza – Crisi si propone di contribuire attivamente al processo di policy-making del diritto delle procedure concorsuali, all’indomani della pubblicazione del nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (d.lgs. 12 gennaio 2019, n. 14), destinato a entrare in vigore il 1° settembre 2021.

Il Centro Crisi vuole porsi quale luogo fertile di studio e analisi del “nuovo” e del “nuovissimo” diritto delle procedure concorsuali e a tal fine ha riunito al suo interno oltre cinquanta fra studiosi, magistrati, professionisti e operatori con lo scopo di avviare un percorso di ricerca, anche interdisciplinare, sui temi della crisi. Ambisce, altresì, a costituire un interlocutore privilegiato delle istituzioni, anche territoriali, per la messa a punto e la concretizzazione di politiche di intervento e di sostegno al mondo delle imprese, in grado di prevenire o, comunque, di affrontare con mezzi idonei la crisi.

Attenzione particolare è altresì rivolta ai temi del sovraindebitamento e ai riflessi sociali ed economici del fenomeno.

 


Logo NatRisk

Il Centro Interdipartimentale sui Rischi Naturali in Ambiente Montano e Collinare – NatRisk è un network per la ricerca teorica, sperimentale ed applicata e per la divulgazione nel campo della previsione, prevenzione e gestione del rischio di disastri naturali in ambiente montano e collinare. Nasce sulla base dell’esperienza e dell’iniziativa di dipartimenti e centri di studio che da tempo svolgono ricerca in tale settore ed è aperto a tutti i contributi personali e dipartimentali dell’Ateneo.

I rischi naturali nelle aree in pendio e in quelle ad esse sottese, così come quelli di origine tecnologica o antropica, possono avvenire in ogni luogo e in ogni momento: non è mai troppo presto per integrare la gestione del rischio con la governance delle aree montane e collinari per permettere alla popolazione di anticipare i disastri, proteggere le vite e le proprietà nonché mettere al riparo la sostenibilità economica e sociale dello sviluppo di aree naturalmente minacciate.

 


Logo ICxT

Il Centro interdisciplinare per le imprese ed il territorio ICxT è un centro interdisciplinare dell’Università di Torino, fondato grazie alla collaborazione di 10 dipartimenti per lo sviluppo di progetti innovativi a supporto di imprese e istituzioni locali.

ICxT è composto da 8 laboratori focalizzati su argomenti specifici, che condividono altri 2 laboratori trasversali (per prototipazione, test, crescita e condivisione delle competenze).

 


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Centro Interdipartimentale "Istituto di Studi sull'Asia" - ISA

Il centro ha due principali obiettivi strategici:

  1. aumentare l’interazione e la collaborazione scientifica interdisciplinare tra gli studiosi che si occupano di Asia presso diversi dipartimenti dell’Università di Torino al fine di accrescere la capacità di ricerca dell’Ateneo nel campo degli studi asiatici;
  2. rendere maggiormente visibili all’esterno le numerose attività svolte dagli asiatisti torinesi valorizzando la capacità dell’Università di Torino di essere un punto di riferimento nazionale e internazionale per gli studi sull’Asia.

 


Logo CinEduMedia

CinEduMedia è luogo di progettualità media-educativa, di condivisione di pratiche, di produzione di teorie e ricerche scientifiche in relazione alle tecnologie e ai linguaggi del cinema, dei media, dell’apprendimento e della formazione. Intende porsi come elemento promotore, aggregatore e catalizzatore di iniziative del territorio torinese e piemontese, nazionale e internazionale.

Il centro opera principalmente nell’ambito dei linguaggi e nella pragmatica della comunicazione audiovisiva e multimediale e nasce dall’unione di tre Dipartimenti dell’Università degli Studi di Torino:  Filosofia e Scienze dell’EducazioneStudi Umanistici e Management.

Il centro svolge le seguenti attività:

  • produzione audiovisiva e digitale;
  • divulgazione scientifica e terza missione;
  • digital education;
  • robotica educativa;
  • progetti mediaeducativi scolastici e territoriali;
  • seminari, laboratori e workshop;
  • tirocini formativi;
  • supporto per le difficoltà di apprendimento.

 


 

Centro Interdipartimentale "Centro Studi e Ricerche di Sicurezza Economica e Finanziaria" – CRISIEF

Le finalità del Centro sono lo studio e la ricerca delle tecniche operative di attuazione delle attività per la sicurezza economica e finanziaria, con l’obiettivo di formare professionisti ed esperti da impiegare in banche, imprese e organismi finanziari nazionali e internazionali.

Attraverso la sinergia scientifica interdisciplinare il centro si propone di:

  • analizzare le tendenze dei fenomeni della devianza economica e finanziaria, con attenzione alle realtà regionali, nazionali e internazionali;
  • valutare e studiare le strategie di prevenzione e di contrasto e le sue applicazioni operative.

Dal punto di vista dei fenomeni criminali, le aree di studio e ricerca del Centro sono, a puro titolo esemplificativo:

  • riciclaggio di capitali (posto in essere sia dalla criminalità organizzata sia dalle organizzazioni terroristiche);
  • usura;
  • corruzione;
  • criminalità ambientale;
  • criminalità e sicurezza aziendale;
  • criminalità informatica;
  • struttura organizzativa dell’azienda “criminalità organizzata” (Holding criminale);
  • frodi fiscali (anche in relazione ai fondi comunitari);
  • intelligence e guerra economica.

Il Centro rappresenta un punto di riferimento in materia di sicurezza economica e finanziaria e fornisce le proprie competenze alle Istituzioni interessate, tramite la stipula di apposite convenzioni.

Il Centro collabora attivamente con il Corpo della GDF, con la Corte dei Conti, con la Banca d’Italia e con l’UNICRI e l’OLAF, i cui rappresentanti hanno preso parte a vari incontri e seminari.

Le strategia di ricerca perseguite sono legate alla globalizzazione dei mercati economico-finanziari, alla progressiva liberalizzazione dei flussi internazionali di capitali, all’abbattimento delle frontiere e allo sviluppo delle tecnologie telematiche che hanno consentito alle principali organizzazioni di compiere un salto di qualità che le ha portate a perdere la tradizionale dimensione regionalistica e ad assumere una connotazione transnazionale.

La criminalità ha saputo cogliere con prontezza queste opportunità: sono nati sodalizi secondo principi di spiccata flessibilità ed efficienza, dotati di connotazioni organizzative e gestionali proprie dell’impresa multinazionale, della quale sono stati assimilati gli scopi, l’organizzazione e la visione globale degli interessi (i più importanti sodalizi criminali hanno assunto la fisionomia di vere e proprie holding operanti su territori sempre più vasti).

Con preminente riferimento alla globalizzazione economica si inserisce quindi la questione della sicurezza economica e finanziaria nazionale; essa fa riferimento alla necessità di contrastare quelle attività illecite poste in essere dalle organizzazioni criminali che costituiscono una grave minaccia ai sistemi economici e finanziari di tutti gli Stati.

L’insediamento dell’imprenditoria criminale in un Paese apporta all’economia nazionale effetti negativi che si ribaltano sui mercati in cui queste organizzazioni operano ed in particolare sul quello dei capitali e della proprietà delle imprese.

L’impresa criminale ha bisogno del mercato dei capitali per svolgere le funzioni intrinseche all’accumulazione di vasti patrimoni, connesse principalmente ad operazioni di riciclaggio di denaro.

I capitali accumulati illegalmente possono essere reimpiegati nel mercato della proprietà delle imprese, sia per esigenze di riciclaggio, sia per finalità di controllo delle imprese stesse con contestuale controllo diretto o indiretto di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici.

Il perseguimento dell’obiettivo della sicurezza economica e finanziaria nazionale necessita di una figura di rilievo a supporto, quella del professionista d’impresa chiamato a collaborare attivamente con gli organi e le istituzioni deputate alla prevenzione e al contrasto delle attività criminali (ad esempio con la segnalazione delle operazioni sospette); questo binomio che si viene a delineare comporta la necessità di avere figure professionali civili formate su tematiche specifiche che sono oggetto di studio e di ricerca del Centro Studi.

Le finalità del Centro sono quindi quelle di studio e di ricerca delle tecniche operative di attuazione delle attività pro-sicurezza economica e finanziaria, con l’obiettivo di formare professionisti ed esperti da impiegare in banche, imprese ed organismi finanziari nazionali ed internazionali.

 

Centro Interuniversitario Scienza Nuova

Il Centro si propone di:

  • svolgere ricerche interdisciplinari che uniscano competenze tecnologiche e umanistiche finalizzate alla comprensione della rivoluzione digitale sotto il profilo politico, filosofico, sociale, economico, ambientale, industriale e linguistico;
  • favorire il reclutamento di figure dal CV non convenzionale;
  • stabilire rapporti a lungo termine su base internazionale e fungere da incubatore di progetti competitivi;
  • favorire, d’accordo con le istituzioni a ciò preposte, l’elaborazione di programmi di insegnamento di discipline umanistiche e tecnologiche nel Politecnico e nell’Università;
  • favorire lo scambio tra università, professioni, mondo economico e classe politica.

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 05/10/2023 14:02
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